Pronto soccorso pediatrico Udine – pochi passi per capire se tuo figlio dopo ad un trauma ha bisogno di un percorso riabilitativo pediatrico
Pronto soccorso pediatrico Udine – pochi numeri per inquadrare la situazione
Pronto soccorso pediatrico Udine – I traumi in età infantile e adolescenziale sono frequenti, più che negli adulti.
I bambini e i ragazzi, proprio a causa della loro giovane età, sono spensierati, fanno movimento, sport e non avvertono il senso del pericolo, così facendo si espongono a frequenti traumi e cadute. Questo non è solo un dato ricavato dall’esperienza, infatti anche le recenti statistiche ISTAT riportano dati degni di nota: l’accesso al pronto soccorso pediatrico è dovuto a episodi traumatici nel 20% dei casi di cui il 50% sono traumi da caduta, con distorsioni e fratture più frequenti a carico di polso e gomito (abbiamo trattato in un articolo a parte la frattura del polso). Sempre in termini statistici, i maschi si infortunano di più, il 42% contro il 27% delle femmine subisce una frattura prima dei 16 anni.
Queste soglie numeriche ci insegnano quindi che i traumi, per la loro alta frequenza, hanno un peso importante durante la crescita dei bambini.
Quali sono le differenze di un trauma tra bambini e adulti?
Quindi ora vi chiedo: quanto è giusto prendersi cura di questi traumi? Come si può essere certi di intervenire in modo corretto e sicuro per loro?
Darvi subito la risposta sarebbe troppo semplice e scontato: partiamo quindi dai fatti, e ragioniamo insieme per arrivare alla risposta in modo più consapevole.
Ad oggi sappiamo diverse cose sui traumi dei bambini. Una certezza è data dal fatto che sono diversi dai traumi degli adulti, con vantaggi e svantaggi. Esaminiamo ORA insieme le differenze tra bambini e adulti, per poter capire con massima logica e semplicità come sfruttare le potenzialità e proteggersi dalle criticità, per ottenere il miglior recupero dal trauma possibile:
Vantaggi:
- Rapida cicatrizzazione – i traumi collezionati in età infantile guariscono in fretta perché biologicamente le strutture di un corpo in crescita hanno una capacità di recupero molto più rapida rispetto all’adulto.
- Sistema vascolare più efficiente – un bambino che si fa male, piange e si lamenta, ma il dolore cala più velocemente rispetto all’adulto, grazie ad un miglior drenaggio dell’infiammazione: questo fa si che il bambino riesca a trovare rapidamente una postura di compenso che riduca lo stress meccanico sull’area traumatizzata, con il risultato di un ritorno al movimento più veloce rispetto all’adulto.
- Migliore cicatrizzazione – il movimento migliora la qualità della cicatrice dei tessuti traumatizzati, questa è una teoria ormai accettata e condivisa a livello di letteratura scientifica, vediamo perché. Quando si subisce un trauma, la lesione guarisce grazie a un deposito di fibre di collagene che crea un nuovo tessuto detto appunto cicatrice. Durante questo processo, le nuove fibre (dette fibrine) si uniscono e si sovrappongono l’une sulle altre creando una sorta di rete in grado di rimarginare la ferita. La disposizione di queste fibre avviene però in modo casuale, con il risultato che la cicatrice è più rigida del tessuto originale. Il movimento può “mobilizzare” l’area cicatriziale appena formata e renderla elastica e flessibile: questo è proprio il caso del bambino che tornando in movimento in tempi brevi dopo un trauma, è in grado di modificare la qualità della sua cicatrice migliorandola fino a non sentire più alcuna limitazione delle attività quotidiane.
Criticità:
- Possibile alterazione della crescita ossea – nonostante la riparazione della lesione avvenga in modo rapido e qualitativamente migliore nel bambino rispetto all’adulto, quella rimane pur sempre una cicatrice, quindi un tessuto diverso dall’originale. Questa alterazione dei tessuti da origine ad un’alterazione della postura, e quindi un “compenso posturale”. Il compenso che mette in atto il bambino ha due conseguenze contrastanti: da un lato lo porta a muoversi di più e più precocemente, dall’altro rappresenta una postura scorretta e asimmetrica in grado di modificare la sua crescita ossea. Si perché un’ importante differenza dell’adulto rispetto al bambino è data dallo scheletro, che nel primo è già ben ossificato e definitivo, nel secondo è in continua trasformazione e rimodellamento. Ogni trauma e/o cicatrice che si subisce in età pediatrica lascia quindi importanti segni, in grado di pregiudicare la crescita ossea e lo sviluppo stesso del bambino.
- Pochi campanelli d’allarme – il bambino si lamenta poco per il dolore e questo porta i genitori e i curanti a sottovalutare le lesioni dopo un trauma. Nella maggior parte dei casi infatti, grazie alla grande elasticità e plasticità delle ossa dei bambini, le lesioni sono raramente totali quindi richiedono di rado l’intervento chirurgico. Ciò a cui si assiste più frequentemente è una lesione parziale o a legno verde che richiede un intervento minimo, di sola immobilizzazione con un tutore o gesso. Terminata la fase acuta il ragazzo evidenzia pochi o nessun sintomo doloroso, e solo i genitori più attenti si accorgono che qualche cosa nella postura è cambiato.
Cosa succede veramente con un trauma?
Dovete sapere che in un trauma come una distorsione o peggio una frattura, le strutture del corpo coinvolte non sono solo le ossa e i legamenti che le circondano. Ossa e legamenti infatti sono posizionati in profondità rispetto ad altri tessuti: se immaginiamo il corpo umano come una cipolla, lo strato più esterno è costituito dalla pelle o cute, dopo di ché in successione troviamo la sottocute, la fascia connettivale, muscoli, vasi sanguigni e nervi, solo all’ultimo troviamo la barriera ossea, che a sua volta nella zona cranica, toracica e pubica protegge gli organi interni. Dopo una caduta, tutti questi strati vengono SEMPRE coinvolti chi in misura maggiore chi minore, per questo è impensabile considerare una frattura come una semplice rottura di un osso. Questa è una soluzione comoda e allo stesso tempo imprudente, perché i sintomi di un trauma non guarito correttamente presto si faranno sentire, nella vita adolescenziale e adulta.
Con queste riflessioni, ci siamo già avvicinati alla risposta della domanda iniziale. Prima di arrivare al verdetto, vi diamo ancora un’informazione che riguarda la nostra esperienza riabilitativa con i bambini. Quando NOI lavoriamo sui bambini per un trauma recente, approfittiamo della plasticità e della rapida capacità di riparazione per ottenere una guarigione a 360° dell’area traumatizzata. Sfruttando i vantaggi di un corpo in crescita, impieghiamo mediamente un numero basso di sedute per completare il lavoro e per assicurare al bambino un ritorno rapido e sicuro alla sua quotidianità. La fisioterapia in questi casi è una semplice guida per il recupero. Proviamo a spiegarci meglio: il bambino è già avviato a percorrere una strada dritta, il fisioterapista non fa altro che eliminare gli ostacoli che potrebbero disturbare il suo percorso.
Al contrario, quando un trauma viene sottovalutato, il corpo ha tutto il tempo per fissare una postura scorretta: l’adolescente che ha collezionato uno o più traumi durante la sua crescita, e non ha seguito le giuste cure, dopo un po’ di tempo si rivolge a noi cercando la soluzione ad un dolore non definito (differente da quello del trauma), e comparso in un secondo momento senza evidenti eventi scatenanti. Seguendo l’esempio di prima, il giovane ha già imboccato una strada non più dritta; in questo caso il fisioterapista si troverà ostacoli di maggiori dimensioni da eliminare e dovrà lavorare di più per rimettere quel ragazzo in carreggiata. Capite bene che il percorso sarà più lungo e oneroso.
Quindi QUANTO è importante prendersi cura dei traumi pediatrici?
Arrivati a questo punto, con questi strumenti sarete in grado di rispondere voi stessi alla domanda iniziale. Quanto è giusto prendersi cura dei traumi dei bambini e come si può essere certi di intervenire in modo corretto e sicuro per loro?
Prendersi cura di questi traumi non è solo la scelta più logica (grazie alla velocità di rigenerazione tipica solo dell’età pediatrica) ma è anche la scelta più conveniente perché non intervenire oggi quando il trauma è fresco vi spingerà a cercare qualcuno domani che dovrà prendersi cura delle conseguenze di quel trauma con un costo maggiore in termini di tempo, farmaci, limitazioni e denaro.
Se vostro figlio ha subito un trauma, rivolgetevi a un professionista della riabilitazione per una visita approfondita. Qui da Trattamix la nostra valutazione vi permetterà di avere una visione chiara e reale del problema e a partire da già quella sapremo indicarvi il percorso più adatto per lui e i tempi di recupero necessari per la completa guarigione.