Cervicale rimedio – TrattaMIX Udine – PROVA QUESTO AUTOMASSAGGIO se hai dolore cervicale – abbiamo creato alcuni semplici video tutorial per guidare le vostre mani
Partiamo da una premessa: alla fine di questo articolo (Cervicale rimedio – video tutorial automassaggio), sono presenti alcuni video con le istruzioni per eseguire degli auto-massaggi che abbiamo creato per voi e per i nostri pazienti di ogni giorno, semplificando e riadattando le più efficaci tecniche di terapia manuale in nostro possesso.
Questi auto-massaggi:
- Vanno a trattare due aree che risultano quasi sempre rigide in chi soffre di un dolore al rachide cervicale;
- Comprendono un insieme di tecniche veloci e semplici da eseguire, che forniscono nella maggior parte dei casi un risultato concreto e immediato;
- Sono più semplici ed efficaci di qualsiasi esercizio proposto sul web.
Vi proponiamo tutto questo perché nella maggior parte dei casi il dolore a livello del rachide cervicale non origina semplicemente da un muscolo che entra in tensione. Il sintomo viene localizzato dalla persona su un determinato muscolo, ma nella maggior parte dei casi quest’ultimo in realtà risulta dolente semplicemente perché sta lavorando troppo.
In altre parole, il meccanismo principale è il seguente:
- E’ presente una rigidità in una determinata area del corpo;
- Questa rigidità porta la persona a cambiare la propria postura (quindi il modo di muoversi e interagire con lo spazio circostante), per proteggere l’area dolente;
- Il cambio di postura porta determinati muscoli a dover lavorare di più, creando uno squilibrio generale dell’apparato muscolo-scheletrico;
- Se tra questi muscoli sono compresi anche i muscoli del collo molto probabilmente si comincia a percepire un dolore a livello cervicale.
Per questo è facile capire che ridurre la soluzione del problema ad un semplice trattamento dei muscoli tesi può portare solo a risultati parziali e poco duraturi nel tempo. Al contrario, affrontare il problema da diversi punti di vista e in diverse aree del corpo è l’unico modo per avere successo nel trattamento.
Date queste premesse, in aggiunta agli auto-massaggii, in questo articolo vogliamo parlarvi delle:
- Diverse tipologie di pazienti che presentano un dolore a livello cervicale;
- Possibili cause che generano il dolore cervicale;
- Soluzioni per risolverlo in modo definitivo.
I PAZIENTI CON “LA CERVICALE”
Esistono diverse tipologie di pazienti che soffrono di dolore cervicale, suddivisibili in:
- Pazienti che hanno subito un trauma recente: come, ad esempio, un colpo di frusta. Con colpo di frusta non intendiamo solamente l’esito di un sinistro stradale, ma anche più semplicemente un trauma in cui la persona subisce una forte accelerazione o decelerazione, e quindi uno spostamento improvviso del capo rispetto al tronco, con conseguente trauma delle strutture molli ed articolari del collo;
- Pazienti che soffrono di un dolore periodico recidivante: queste persone sanno che il rachide cervicale è un loro punto debole e che, a periodi e senza motivazioni eclatanti, si trovano a soffrire di questo problema. Questi pazienti solitamente si rendono anche conto che con il passare del tempo il dolore diventa più frequente e duraturo, ma pensano che ormai sia per loro inevitabile;
- Pazienti che soffrono di un dolore cronico e costante al collo: queste persone generalmente non si ricordano né come, né soprattutto quando il loro dolore è cominciato. Tendenzialmente lo descrivono con frasi come “ho male al collo da sempre”, “non mi ricordo un periodo in cui stessi veramente bene”. È un dolore che, nella migliore delle ipotesi, è presente come sottofondo, che provoca una rigidità costante al collo e alle spalle, con possibile aggiunta di altri sintomi (ad esempio nausea, vertigini ecc).
CAUSE DI DOLORE CERVICALE
Come avrete già capito, quando si tratta di dolore cervicale è difficile che vi sia un’unica causa scatenante. Al contrario, nella maggior parte dei casi sono presenti molteplici cause che scatenano il sintomo, lo peggiorano o contribuiscono a mantenerlo nel tempo.
Andiamo quindi ad affrontare le principali.
Predisposizione fisica
Tutti quanti avrete sentito parlare di una predisposizione genetica a determinati tipi di patologie. In questo caso, immaginate una persona con il collo molto esile e lungo. Il suo rachide cervicale, rispetto ad esempio a quello di una persona con un collo più corto e una massa muscolare più pronunciata, risulterà inevitabilmente più fragile a determinati tipi di sollecitazioni.
E’ importante sottolineare però che una predisposizione ad un disturbo non si traduce nel disturbo stesso, ma significa solamente che quella determinata area del corpo è più sensibile rispetto alla media ed è quindi giusto averne cura e attenzione.
Rigidità del rachide cervicale
Immaginate che per qualsiasi motivo una persona presenti un segmento, un lato o un’area qualsiasi del rachide cervicale irrigidita. Questa persona farà sicuramente più fatica a muovere il collo in modo simmetrico, e tutto ciò si tradurrà in un sovraccarico e un successivo dolore dell’area interessata.
Rigidità del corpo
Per comprendere questo paragrafo, è necessario premettere un concetto importante: è sufficiente che la nostra postura cambi per circa un mese, ad esempio a causa di un dolore o un trauma, affinché il nostro cervello registri quella postura come corretta.
Detto questo, immaginate una persona che svolge un’attività lavorativa che la obbliga a passare molto tempo in piedi (ad esempio un operaio che si trova in una catena di montaggio di una fabbrica).
Un giorno, questa persona si procura una brutta distorsione alla caviglia destra ma, dovendo continuare a lavorare, è costretta a passare molte ore in piedi su quella caviglia, non dandole il tempo di guarire correttamente.
Ipotizziamo poi che quella caviglia faccia male per tre mesi: stando in piedi, la persona cercherà di spostare il carico del suo corpo verso sinistra, in modo tale da toglierne almeno una parte dalla caviglia destra.
Passati i tre mesi, il dolore a destra si sarà affievolito o sarà scomparso del tutto, ma il corpo si sarà abituato a dare tutto il peso sul lato sinistro, portando ad un sovraccarico graduale dell’avampiede e del piede sinistro che si irrigidiranno sempre di più cercando di adeguarsi alla nuova postura.
Oltre a tutto questo, possiamo pensare che la persona, con il passare dei mesi, abbia cominciato anche ad inclinare leggermente il capo verso sinistra, per spostare più facilmente il peso del corpo.
In sostanza, la situazione è la seguente: un collo che viene sovraccaricato da un lato, in una persona che al lavoro è costretta a stare in piedi e probabilmente anche a ruotare ripetutamente il capo per guardare a destra e sinistra, causando microtraumi del rachide cervicale a livello dei tessuti molli. Inoltre, un’estensione della rigidità iniziale presente solo sul piede, che via via risale lungo la caviglia, l’arto inferiore e la colonna.
Volendo fare un passo in più, immaginiamo che, durante il cammino, il piede sinistro di questa persona (irrigiditosi conseguentemente al trauma) non sia più in grado di ammortizzare il carico quando entra in contatto con il terreno, trasferendo di conseguenza una forte vibrazione verso l’alto.
Per capire meglio questo concetto, provate a effettuare qualche passo mantenendo una gamba completamente dritta, appoggiando il peso sul tallone, tenendo fisso il ginocchio e irrigidendo il gluteo. Sentirete subito una vibrazione che sale verso l’alto in direzione del vostro collo.
Tutto questo non sarà così evidente dopo un paio di giorni. Dovete però immaginare che ogni movimento traumatico verrà ripetuto più volte nell’arco della giornata e più volte nei giorni, settimane, mesi, anni. Inevitabilmente, tutti questi fattori, sommati insieme, aumentano fortemente la probabilità di insorgenza di un dolore al rachide cervicale.
Quindi ora è facile capire che non si dovrà risolvere più solo la rigidità al collo, ma sarà necessario intervenire su tutti i tessuti molli alterati che vanno dal piede al collo, in quanto lavorare solo sui muscoli del rachide porterebbe solo ad un sollievo temporaneo, con un rapido ritorno alla situazione di dolore iniziale.
Forza e debolezza muscolare
Utilizziamo l’esempio fatto in precedenza: la persona in questione, mantenendo una postura asimmetrica, svilupperà nel tempo più forza nei muscoli sottoposti a costante sforzo e, al tempo stesso, le catene muscolari meno utilizzate si indeboliranno. Questo squilibrio non rappresenterà solo una delle cause di dolore, ma potrà rappresentare anche un fattore che contribuisce ad impedire i miglioramenti durante il percorso terapeutico.
Va sottolineato però che si tratta comunque di un processo lento e graduale nel tempo.
Per questo motivo, per risolvere la situazione sarà utile includere un’attività motoria, in particolare per rinforzare i muscoli deboli e rieducare i muscoli più forti ad attivarsi solo quando necessario.
Problematiche associate come artrosi o ernie
Se la problematica è in atto da molto tempo, è possibile che sia insorta anche un’alterazione strutturale del complesso articolare del rachide cervicale.
In altre parole, potrebbero essere presenti un’infiammazione generale di base, un consumo delle faccette articolari che sono presenti tra le vertebre o addirittura un’usura del disco intervertebrale con la concomitante presenza di ernie.
Questi fattori concorrono all’aumento della sintomatologia, producendo talvolta anche altri nuovi sintomi in aggiunta al dolore già presente.
Diventa perciò fondamentale valutare e trattare anche questo aspetto, tenendo presente che lavorare sulle ernie spesso non significa risolvere completamente il problema, ma semplicemente eliminare uno dei fattori scatenanti o conseguenti al dolore cervicale.
In questi casi, il compito più importante del fisioterapista è quello di riconoscere la problematica e di consigliare al paziente di rivolgersi al giusto specialista che possa affrontare con successo la situazione.
Attività della vita quotidiana
Come avrete capito dall’esempio precedente, anche le attività della vita quotidiana devono essere considerate possibili cause di dolore al rachide cervicale.
Ad esempio, se la persona di cui abbiamo scritto in precedenza avesse lavorato seduto tutto il giorno ad una scrivania invece che in piedi, probabilmente la sua distorsione alla caviglia destra avrebbe influenzato in maniera decisamente minore la sua postura.
Volendo fare un altro esempio, immaginate una persona che passa 8 ore della sua giornata davanti ad una scrivania. Al mattino la sua postura sarà dritta e composta ma, con il passare dei minuti e delle ore, essa tenderà a peggiorare: il dorso si incurverà, il collo e la testa tenderanno a protrarsi in avanti estendendo molto le vertebre cervicali più alte (la classica postura chiamata “collo a tartaruga”).
Questa abitudine, ripetuta ogni giorno, porterà ad un sovraccarico eccessivo del rachide cervicale che in alcune persone creerà solamente un po’ di tensione, ma in altre porterà ad un vero e proprio dolore.
In conclusione, ci teniamo a precisare che tutte le cause di cui abbiamo parlato non agiscono allo stesso modo su ogni persona ma, al contrario, risulta sempre fondamentale valutare singolarmente ogni situazione, per capire in quale percentuale ogni fattore influenzi l’insorgenza e l’andamento del dolore, nonché l’eventuale percorso terapeutico.
SOLUZIONI
Prima di proseguire, ci teniamo a precisare che tutto quello che scriviamo in questo articolo viene dalla nostra pratica quotidiana, ovvero non dalle soluzioni che funzionano “in teoria”, ma da quelle che funzionano perché sono state provate, riprovate e migliorate da noi in studio.
Lo scopo principale dell’articolo è quindi aiutarvi a trovare un rimedio efficace e duraturo.
Sappiamo che molti di voi sicuramente hanno provato diversi tipi di approcci: massaggi, farmaci, esercizi; nessuno di questi è scorretto ma al tempo stesso tutti vi hanno lasciato insoddisfatti.
Questa insoddisfazione si ripeterà nel tempo se deciderete di riprovarli, in quanto essi rappresentano solo una parte del percorso terapeutico necessario per risolvere un problema a livello del rachide cervicale.
Ma parliamo ora delle soluzioni da noi proposte.
Terapia manuale
La terapia manuale è una soluzione indispensabile quando è presente un dolore all’apparato muscolo-scheletrico.
Essa è necessaria anche nel caso di dolore al rachide cervicale, perché sono SEMPRE presenti diverse rigidità a livello del tessuto connettivo, che vanno a limitare molto i movimenti della persona e a favorire il mantenimento di posture scorrette.
L’unico strumento per individuare queste aree e trattarle con efficacia è la terapia manuale.
Non esistono strumenti tecnologici o terapie farmacologiche in grado di battere l’utilizzo sapiente delle mani di un terapista esperto.
Ci teniamo a sottolineare che la terapia manuale dev’essere anche il PRIMO approccio per curare un dolore a livello del rachide cervicale, in quanto non è invasivo e, se effettuato al meglio, non presenta effetti collaterali.
Inoltre, è importante che sia il primo approccio perché, anche nel caso in cui il dolore non derivasse solamente da un problema del tessuto connettivo risolvibile interamente con la terapia manuale, essa risulterebbe l’approccio più efficace, veloce e meno invasivo per eliminare una parte del problema ed evidenziare così le cause di permanenza del sintomo, come ad esempio un’ernia o un’artrosi cervicale.
In questi casi, il fisioterapista potrebbe decidere di affrontare il problema attraverso:
- L’utilizzo di terapie strumentali, come il Laser, di cui abbiamo parlato in questo articolo;
- L’indirizzamento del paziente verso un medico specialista per un approccio farmacologico come ad esempio l’ozonoterapia, di cui parliamo in questo articolo.
Attività motoria
A questo punto, dopo aver risolto tutte le rigidità presenti nel corpo, aver ridotto o eliminato il dolore ed aver riacquisito un corpo totalmente libero di muoversi in modo corretto, siamo liberi di utilizzare l’attività motoria come strumento terapeutico.
In questa fase, allenarsi diventa fondamentale per equilibrare la muscolatura di tutto il corpo, nonché migliorare l’equilibrio, l’elasticità e la forza muscolare.
Solo con l’allenamento, il cervello potrà individuare una nuova postura come quella abituale, interrompendo il circolo vizioso di sovraccarico muscolare che aveva contribuito a creare il dolore cervicale.
Riguardo alla scelta dell’attività motoria più adatta, ogni caso è diverso.
Il consiglio che diamo ai nostri pazienti è quello di scegliere un’attività stimolante e soprattutto agevole da mantenere nel lungo periodo. Molti pazienti riprendono lo sport che svolgevano in passato, altri scelgono di farsi seguire in palestra da un personal trainer, altri scelgono di rivolgersi a noi in studio anche per questa parte del percorso.
Per questi ultimi, proponiamo un percorso di yoga che si svolge in lezioni individuali e in piccoli gruppi (2/3 persone), con orari e frequenza flessibili.
Come scritto nel nostro articolo, abbiamo scelto lo yoga perché riteniamo sia un’attività globale, delicata e facilmente adattabile sulla persona, nonché molto utile anche per lavorare su un aspetto fondamentale della vita di ogni giorno e che spesso viene trascurata nel resto delle attività, la respirazione.
Tempistiche e costi del percorso terapeutico
Arrivati a questo punto, potrete pensare che un percorso terapeutico realmente completo ed efficace equivalga anche a molto tempo, molti soldi e ostacoli di varia natura.
In realtà, a nostro parere è proprio il contrario: decidere di affrontare il vostro problema attraverso un percorso terapeutico ben organizzato è la soluzione più economica da tutti i punti di vista.
A livello di tempo e costi, perché con tecniche davvero efficaci i risultati si possono apprezzare in poco tempo. Dalla nostra esperienza in studio, considerate che:
- Come scritto qui, generalmente impieghiamo 5-6 sedute di terapia manuale per concludere la fase acuta (riducendo notevolmente o eliminando il dolore);
- Come scritto qui, quando necessario, ci bastano circa 4 sedute di Laser terapia per ottenere ottimi risultati;
- Nel caso di una problematica dove si rende necessario intervenire con l’ozonoterapia, si parla di 1-2 sedute.
A livello di energie, perché scegliere un insieme di approcci che portano a dei risultati concreti sarà indubbiamente più soddisfacente a livello emotivo e personale, rispetto al continuare a provare singole terapie che si rivelano tutte inefficaci.
Inoltre, trovare un’attività fisica da poter integrare nelle attività della vita quotidiana porterà ad un ulteriore miglioramento sia a livello fisico che a livello psicologico.
Automassaggio
Per concludere, come promesso all’inizio, qui sotto trovate il video dell’auto-massaggio utile per migliorare il vostro dolore cervicale, insieme a tutte le indicazioni necessarie per svolgerlo al meglio. cervicale rimedio, cervicale rimedio, cervicale rimedio, cervicale rimedio, cervicale rimedio